Lucani costretti a letto: picco dell’influenza. Sono almeno 170 i cittadini che quotidianamente si rivolgono al “San Carlo”

L’aria gelida è entrata nel pieno della sua portata offensiva e di conseguenza, non fosse altro che come fattore d’incidenza, i fenomeni influenzali hanno registrato picchi di consistenza in questi primi giorni del nuovo anno anche rispetto alle medie stagionali nell’area che gravita attorno al capoluogo di Regione e in quella del Vulture-Melfese. Sono saliti a 170/180 ricoveri giornalieri rispetto ai 140 dello scorso anno per il solo ospedale San Carlo di Potenza le emergenze sanitarie in codice giallo/rosso patologie mediamente gravi rientranti nella sindrome influenzale. È naturale che a questi numeri sono da aggiungere i codici bianchi e verdi che per loro natura sfuggono ad un’anamnesi funzionale al ricovero, ma che allo stesso tempo affollano l’area di Pronto Soccorso e che nella quasi totalità dei casi si risolvono con una pronta dimissione. Intanto, come in ogni inizio d’anno, si fanno strada tristi primati in materia sanitaria per la Basilicata con dipartite influenza-Natalesignificative verso altre sedi di strutture sanitarie considerate come più confortevoli per le cure e l’assistenza ospedaliera. Sono, infatti, tutte del Sud le regioni che contraddistinguono l’area dell’inefficienza sanitaria: con la Basilicata a 272,1 punti. Sono proprio i cittadini lucani a nutrire forti dubbi sull’efficienza della sanità pubblica. Ciò significa che, nei soli primi sei mesi del 2015, la migrazione sanitaria può essere quantificabile in circa 10 mila ricoveri. È quanto emerge dall’Ips, l’Indice di Performance Sanitaria realizzato, per il secondo anno consecutivo, dall’Istituto Demoskopika (si veda la Gazzetta di ieri). Quanto all’epidemia che costringe i lucani alle cure delle strutture ospedaliere regionali anche solo per un fattore puramente epidemico legato all’azione dei virus influenzale, c’è da dire che l’Azienda Sanitaria di Potenza ha condotto un programma mirato al contenimento dei rischi connessi alle complicanze influenzali con il protocollo delle vaccinazioni. Dallo scorso 7 novembre 2016 l’Azienda Sanitaria di Potenza attraverso il Dipartimento di Prevenzione Collettiva della Salute ha disposto, infatti, in tutti i punti vaccinali, la somministrazione del vaccino antinfluenzale-antipneumococcica. «L’influenza costituisce un notevole problema di Sanità Pubblica – si legge in una nota della sanità lucana – poiché, a causa della sua elevata trasmissibilità, colpisce un elevato numero di persone in un ristretto lasso di tempo, determinando quindi costi diretti ed indiretti, soprattutto in ragione delle complicanze ad essa legate. Fermo restando che le forme più severe interessano in genere gli anziani ed i soggetti di qualunque età con condizioni di rischio legate alla presenza di patologie di base, nonché donne in gravidanza, come previsto dalle indicazioni contenute nella Circolare Ministeriale 2016-2017, è stata condotta sull’intero territorio della Asp una campagna di vaccinazione con l’obiettivo di ridurre il rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte». A tenere in apprensione sono, anche in questo caso, le casistiche di meningite da meningococco, fino ad ora escluse in tutto il territorio regionale. A tale riguardo con l’inizio del focolaio epidemico, la Toscana ha iniziato una campagna straordinaria contro il meningococco C, offrendolo gratuitamente anche agli adulti. In Lombardia è stata annunciata la possibilità di vaccinarsi contro il meningococco, a partire dal 2017, con una compartecipazione di spesa. In Basilicata, tenuto conto dell’assenza di casi, non si attendono particolari precauzioni in merito.

Fonte: articolo di Maria Ida Settembrino pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno

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