Referendum, “Un Si per dire NO”: mercoledì a Potenza il corteo degli studenti contro le trivellazioni

12936485_1700241283549494_2489769166733706333_nUn SI per dire NO, perchè la Strategia Energetica Nazionale possa puntare sulle energie pulite e rinnovabili. Un SI per dire NO, poiché quando si parla di trivelle off shore, nessuno può escludere un incidente, ed un incidente di questo tipo avrebbe effetti devastanti e incalcolabili per l’ambiente, il turismo, l’agricoltura e l’occupazione. Un SI per dire NO, perchè in un mare chiuso, come il Mediterraneo, un disastro petrolifero causerebbe (ed ha causato in passato) danni gravissimi e irreversibili e perchè trivellare i nostri fondali non risolverebbe la dipendenza energetica dall’estero. Un SI per dire NO, perchè per estrarre petrolio le compagnie devono versare dei “diritti”, le cosiddette royalties, ma per trivellare i mari italiani si pagherebbero le cifre più basse al mondo: il 7% del valore di quanto si estrae. Un SI per dire NO, perchè per estrarre poche gocce di petrolio di scarsa qualità, si mettono in pericolo le nostre coste, la fauna, la pesca sostenibile, la filiera agroalimentare e il turismo. Un SI per dire NO, per evitare che le acque marine possano diventare un far west per i petrolieri. Un SI per dire NO per far capire al governo che il nostro grande serbatoio di ricchezza non è il petrolio ma è la natura, della nostra costa, culla della nostra storia e della nostra cultura. Un SI per dire NO, per contrastare il silenzio dei mass media, voluto da chi, invece di accorpare il referendum alle elezioni amministrative, lo indice in un’altra data, spendendo inutilmente 350.000.000€. Un SI per dire NO a questo governo che ci minaccia, dicendo che un’eventuale vittoria del SI comporterebbe la diminuzione di posti di lavoro. In verità, di posti di lavoro, non se ne perderebbe neanche uno. E questo per un semplice motivo: un esito positivo del referendum non farebbe cessare immediatamente, ma solo progressivamente, alla naturale scadenza, ogni attività petrolifera in corso. Al contrario, una sconfitta del SI, potrebbe distruggere posto di lavoro, e in special modo quelli legati al turismo costiero e al mercato ittico. Siamo studenti, movimenti e associazioni: e, come nelle mobilitazioni del 2014, ribadiamo che questa battaglia deve essere popolare, lontana da logiche di partito e giochi di potere. Noi non ci caschiamo più e ripartiamo da dove ci siamo fermati. Con la coerenza di chi ama la sua terra e non di chi cerca di ingraziarsi in un bacino elettorale. Il corteo partirà mercoledì 13 aprile da Piazza Don Bosco alle ore 9, per concludersi in Piazza Prefettura.

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