“Fiore di Lucania”: l’inno della ruralità della Basilicata per la fame nel mondo

12E’ “Fiore di Lucania” l’inno della Ruralità della Basilicata. Una canzone splendida che racchiude in sè tantissimi aspetti della nostra regione, in primis le sue tipicità. Un progetto, quello dell’inno, voluto dal Gal Csr Marmo Melandro, e realizzato dal centro di produzione televisivo Family Life. La canzone, quasi totalmente rivisitata, vede il coordinamento artistico di Gianpiero Francece e Giuseppe Marco Albano, con arraggiamenti musicali di Antonio Deodati. L’inno è anche un messaggio di bontà, benessere e salute proveniente direttamente dalla terra lucana. Nella canzone vengono ricordati: il canestrato di Moliterno, tartufo di Muro Lucano, peperone di Senise, salsiccia di Cancellara, olio di Ferrandina, Soppressata di Rivello, pecorino di Filiano, Lucanica di Picerno, arancia di Tursi e Montalbano, peperoncino di Satriano, percoca di Rotondella, aglianico del Vulture, marroncino di Melfi, fagiolo di Sarconi, melenzana rossa di Rotonda, caciocavallo di Pescopagano e pane di Matera. Inno che vede le collaborazioni di tanti artisti: Graziano Accinni, Agostino Gerardi, Renanera, Cant’Ieri, Danilo Vignola, Giò Didonna, Suoni di Terranova del Pollino, Basiliski Roots, Tiziano Cillis e ANtonio Nicola Bruno. Importante è la finalità dell’inno: c’è la proposta di dar diva ad un protocollo di impegni tra la Regione Basilicata, il Gal, gli autori e gli artisti, per mettere insieme contributi pubblici e privati per un progetto di solidarietà “I prodotti lucani per la fame nel mondo”, avvalendosi anche della Fao. Si sta pensando ad esempio di contribuire a combattere la fane nelk mondo anche con un container di prodotti lucani. Insomma, “Fiore di Lucania” un brano per il nutrimento umano. “Un progetto di condivisione e di promozione -ha sottolineato il direttore del Gal Nicola Manfredelli- sul valore sociale, economico e culturale delle tradizioni alimentari legate alla produzione della civiltà contadina, offrendo ai cittadini una immagine di fiducia del patrimonio alimentare locale. Ma anche un progetto di comuniaczione e di educazione”. Quasi certamente l’inno della ruralità verrà presentato al pubblico -dopo la presentazione alla stampa qualche giorno fa- nelle prossime settimane.

a cura di Claudio Buono

1 commento

  1. Mariarò

    Meno male che qualcuno si occupa di far emergere la nostra bella terra, dimenticata da tutti, con canti, musiche ed altro pescati nella tradizione. Grazie per il vostro lavoro, continuate così……

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