“Furto di..rape!”: rischiano il rinvio a giudizio tre persone. Succede nel Potentino

turnip-837670_640Potrebbero essere rinviati a giudizio per aver «rubato» due buste di rape a testa, circa 7 kg cadauno in un campo privato del comune di Montemilone, una località del Vulture Melfese in provincia di Potenza. I tre cittadini, rispettivamente di 48, 47 e 52 anni, tutti padri di famiglia, hanno trascorso qualche giorno nella Casa Circondariale di Potenza per essere stati colti in flagranza di reato nel sottrarre beni per loro natura esposti a pubblica fede e per averlo fatto con violenza sulle cose consistita nel recidere le rape! Un fatto che potrebbe suonare singolare per il comune sentire, ma che la legge non esita a punire anche in maniera severa, considerate le aggravanti del caso! I tre amici di piazza avrebbero agito allo scopo di procurarsi un piatto di verdura da portare a casa e servirla come pranzo alle rispettive famiglie, adducendo tali motivazione a discolpa della loro condotta che resta comunque delittuosa per la legge penale. La ristrettezza economica e la mancanza anche solo di pochi euro in tasca avrebbero, quindi, fatto da deterrente in questa brutta storia di miseria e malessere sociale. La presenza di minori in casa avrebbe, poi, spinto i tre disoccupati ad orchestrare la spedizione verso il campo di rape in contrada Lupara di Montemilone, in tutta fretta. Un incontro mirato in piazza e, poi, la corsa di buon mattino a bordo di due diverse vetture, giusto il tempo di raccogliere la verdura ed arrivare in tempo a casa per darla in pasto ai piccoli. Poi, qualcosa va storto, il proprietario del campo si accorge di essere derubato e avverte le forze dell’ordine. Scatta l’arresto e la telefonata alla moglie in cui raccontare con grande imbarazzo la condizione di detenuto. Le rape, si sa, costano caro, soprattutto nei primi mesi di fioritura e i bambini ne vanno ghiotti. Per un padre disoccupato, anche qualche chilo di verdura può essere un lusso. Ma la legge deve fare il suo corso, com’è giusto che sia e sottrarre un bene all’altrui disponibilità è un fatto grave e va punito. In casi di questo tipo sono, quindi, ben altre le considerazioni e gli interrogativi che si impongono alla comune valutazione. Se l’austerity legata alla tassazione a cui ogni comune cittadino è quotidianamente sottoposto fosse meno stringente, con ogni probabilità, ogni padre di famiglia nelle stesse condizioni di disagio economico non sarebbe costretto a rubare qualche busta di verdura per sfamare i propri figli, così come tanti anziani, pensionati non sarebbero costretti a fare la posta ai cassonetti dell’immondizia per portare a casa qualcosa da rimediare per la spesa.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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