“Punto e a capo”: a Bella tutti i giorni d’agosto nel Castello visitabile una splendida mostra fotografica

Martina  Di Padova di Punto e a capoNel castello di Bella, è visitabile tutti i giorni in questo mese d’agosto la mostra fotografica di “Punto e a capo” un circolo fotografico di Casoli (Chieti). Da Bella proviene il papà di Nadia Bologna, una delle fotografe che ha fortemente voluto questo evento. Per due giorni il circolo ha allestito la mostra che è stata inaugurata con la presenza del Sindaco Michele Celentano e dell’assessore alla cultura Vito Leone che hanno ringraziato  sentitamente, a nome dell’intera cittadinanza, per l’occasione culturale che offrono ai turisti d’agosto che vengono a Bella. L’interesse per la fotografia è notevolmente aumentato negli ultimi anni, e il selfie imperversa. Con Facebook, Instagram, Twitter, WhatsApp raccontiamo con le immagini il nostro vissuto quotidiano,i luoghi frequentati,i personaggi che incontriamo. Il circolo fotografico “Punto e a capo”, riunisce persone che amano la fotografia e grazie a questa passione sono diventati amici. Da qui la volontà di diventare con la fotografia protagonisti sul proprio territorio e documentarlo attraverso le immagini. Sono molti i punti in comuni che il territorio del Marmo Melandro ha con quello della Maiella: la bellezza dei paesaggi, le tradizioni culturali, artistiche e religiose, il terremoto dell’Aquila che ci ha visti solidali con le popolazioni colpite da una tragedia tanto simile alla nostra del 1980. Nel castello di Bella i fotografi si presentano lungo un corridoio in discesa  con le infiorate artistiche di Luigi Bucco, il Venerdì Santo di Giuseppe di Padova, i boschi di Roccaraso raccontati da Mariangela Verratti, i paesaggi abruzzesi di Paride Bucco, il paese di GessoPiana di Tonino Tilli. E più giù in una vastaPunto e a capo a Bella 1 sala, affacciata sul giaradino del castello, Luigia Imbastaro racconta  con splendide foto in bianco e nero l’antica usanza del “trabocco, una pesca con la rete, e  Antonio Marcucci come si è fermato il tempo nelle case abbandonate dell’Aquila alle 0,32  del 6 aprile 2009. Molto interessante il racconto di Antonio Marculli che accosta con colori caravaggeschi una radiomarelli , un macinino, una lampada ad olio ,una vecchia macchina fotografica ad un cesto di frutta, creando nuove suggestioni. Nadia Bologna con “ Quando le parole non bastano” fotografa i sorrisi, gli sguardi di bambini che soffrono in Africa e va alla ricerca attraverso di essi “ di quell’infinito che è dentro di noi”. Commuove la piccola Martina di Padova di 11 anni che con belle foto in bianco e nero descrive il suo rapporto con i nonni che preparano da mangiare, guardano la tv, leggono il giornale. La mostra è accompagnata da un catalogo, disponibile gratuitamente, che consente ai visitatori di portare a casa una significativa testimonianza  del lavoro di questi amici appassionati che ci educano ad un uso intelligente delle immagini. 

Mario Coviello

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *