Cosimo Lacava, ricercatore italiano nel Regno Unito e un gruppo di ricercatori, lanciano un nuovo appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso di un confronto a più voci al CNR-IMAA di Potenza. La questione dei ricercatori rimane ancora aperta. “Al neo Presidente Sergio Mattarella ripetiamo le stesse parole che Cosimo Lacava ha scritto al Presidente Napolitano: Vorremmo però poter decidere di fare ricerca nel nostro Paese ed essere capaci di attrarre ricercatori dall’estero”. Lo ha ribadito, insieme a un gruppo di ricercatori dal CNR-IMAA di Potenza, Cosimo Lacava, ricercatore italiano all’estero, passato alla ribalta delle cronache per la lettera scritta a fine 2014 al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Riemerge così la questione dei giovani ricercatori italiani costretti ad andare all’estero per fare ricerca. Dopo l’appello di fine anno, infatti, nonostante l’invito del Capo dello Stato a prestare attenzione alla questione il problema è tornato nell’oblio. “Dopo la buona scuola speriamo che si avviino iniziative concrete per una buona ricerca e soprattutto si investa sui giovani ricercatori”. Lo ha ribadito il Direttore dell’IMAA-CNR, Vincenzo Lapenna, rilanciando la questione al Capo del Governo Matteo Renzi, raccogliendo le istanze emerse nel corso del dibattito “La voce dei giovani ricercatori: esperienze a confronto”, che si è svolto oggi, nella Sala Convegni dell’Area della Ricerca di Potenza. All’incontro, cui ha partecipato lo stesso Cosimo Lacava, sono intervenuti giovani ricercatori che rigettano il luogo comune di “cervelli in fuga” perché hanno sottolineato che “nel campo della ricerca la mobilità di cervelli è la normalità”. In un’ottica di interscambio interculturale, perché la cultura e in questo caso la ricerca non hanno confini, si sono dati appuntamento al CNR-Imaa di Potenza giovani ricercatori