Dalla Basilicata al più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle: la vietrese Viggiano al Cern di Ginevra

Francesca Viggiano al CERN di Ginevra

Francesca Viggiano al CERN di Ginevra

Studi, sacrifici, impegno e costanza. E mai perdere la speranza: queste gli elementi principali che hanno portato una giovane lucana, la 29enne Francesca Viggiano di Vietri di Potenza, a ritrovarsi a lavorare al Cern, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, situato nel comune di Meyrin, alla periferia di Ginevra ai confini tra Svizzera e Francia. Partita dagli studi superiori in terra lucana, a Torino si è laureata in Ingegneria per l’ambiente e il territorio al Politecnico, con il massimo dei voti e pubblicazione tesi. Poi il giovane ingegnere lucano ha iniziato a lavorare presso diverse aziende, prima uno stage con Confindustria Piemonte e poi alla Biochemtex, una società leader a livello globale nello sviluppo e ingegnerizzazione di tecnologie e processi bio-chimici basati unicamente sull’utilizzo di biomasse non alimentari. Nel frattempo la giovane lucana ha vinto il concorso  dottorato di ricerca nell’ambito delle biomasse sempre al Politecnico di Torino, che ha svolto in contemporanea alla sua attività lavorativa. Un dottorato di ricerca (PhD, Doctor of Philosophy) riguardante lo sviluppo di una metodologia per la valutazione della compatibilità ambientale derivante dall’uso della biomassa, e la definizione di strategie di pianificazione energetica utilizzando la biomassa. Durante l’attività di ricerca, ha partecipato a diversi convegni/eventi internazionali, nonché diverse pubblicazioni e attività di docenza su questo tema. In giro ha portato anche numerosi lavori sulla Basilicata, “per mantenere –ha sottolineato- sempre il contatto con la mia terra”. Data importante per lei quella del 13 aprile scorso, quando ha ottenuto il dottorato di ricerca con la tesi “Biomass: environmental compatibility and strategies for energy planning”, vale a dire Biomasse: compatibilità ambientale e strategie di pianificazione energetica. Dottorato che è coinciso con la decisione di accettare il lavoro al Cern, nel campo della sicurezza. Ma com’è arrivata questa proposta? Tra le tante newsletter d’iscrizione per le offerte di lavoro da monitorare, Francesca ne ha ricevuto anche una del CERNCern. Già il nome impressionava. E’ comunque l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, il più grande laboratorio del genere al mondo. Ben ha pensato di provarci, anche se non ci sperava per nulla. E –incredula- ha visto la sua candidatura selezionata. Contattata poi per il colloquio, ha avuto la bella notizia. Ci ha messo qualche mese per decidere, ma alla fine ha scelto il Cern. Si è dimessa dall’azienda per cui lavorava e ricopriva il ruolo di R&D Project Leader, area Public Funding (si occupava della scrittura e gestione dei progetti europei). “Per me questa è una grande opportunità, mi sentivo e mi sento tutt’ora troppo piccola per questo Ente che rappresenta un’eccellenza in tutto il mondo”. La giovane vietrese ha iniziato il suo lavoro al Cern il primo maggio scorso: “Il Cern è veramente affascinante, multiculturale. Tantissime persone provenienti da tutto il mondo collaborano per un progetto. Io mi occupo di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, seguendo una metodologia pubblicata dalla Swiss Accident Insurance Suva”. “Sono qui da poche settimane –ha concluso l’ingegnere lucano- e sono davvero felice”. Sono sicura che sarà un’esperienza eccezionale, non solo dal punto di vista scientifico, ma anche dal punto di vista dell’esperienza umana”. La giovane vietrese si ritrova a lavorare tra centinaia di fisici, scienziati ed esperti nel luogo dove sono passati i più grandi fisici, come Francois Englert e Peter W. Higgs, che hanno ricevuto due anni fa il premio Nobel per la fisica. Francesca Viggiano è l’esempio di come, grazie a sacrifici suoi e dei genitori, impegno e costanza, e non per pura casualità o fortuna, si possono raggiungere altissimi livelli. E di lei la terra Lucana ne deve essere fiera. 

A cura di @BuonoClaudio

QUI SOTTO L’ARTICOLO PUBBLICATO IERI 24 MAGGIO 2015 SUL “QUOTIDIANO DEL SUD”

24.05.2015 - Pag. 23

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