Sono stati tre giorni entusiasmanti per Alessandro Gallo, giovane scrittore napoletano che ha portato nelle scuole della rete del Torneo di lettura la sua seconda fatica “Andrea torna a settembre” (Navarra editore). Questo è l’ottavo anno che il professor Mario Priore, responsabile della biblioteca dell’I.C. di Bella, organizza un torneo che coinvolge 10 scuole della provincia di Potenza. Docenti, dirigenti scolastici, alunni e genitori che credono nella lettura qualità, impegnano 600 euro del loro sempre più magro bilancio di istituto per incontrare giovani scrittori italiani. In classe con i docenti i ragazzi leggono i libri proposti dal Comitato di lettura e poi si confrontano con gli autori. In questi ultimi due mesi questo con Alessandro Gallo è il terzo incontro dopo quelli con Igor De Amicis e Paola Luciani che in “ Il mare quadrato” raccontano di Marco che è rimasto in carcere fino a tre anni con la madre , quello di Loredana Frescura che con “Vado a vivere felice” narra di Andrea una adolescente in crisi che salva la cugina malata di leucemia con il suo midollo osseo. Alessandro Gallo, che ha scoperto a 15 anni il padre arrestato perché camorrista e subisce come il suo amico Saviano minacce dalla camorra per il suo lavoro di denuncia, ambienta la sua storia a Castelvolturno nella Terra dei fuochi e nella Sicilia degli sbarchi di immigrati di Pozzallo. In tre giorni, dal 15 al 17, con 7 incontri, Gallo ha incontrato a Bella, Muro Lucano, Rionero e all’IPASR G. Fortunato e al “Nitti” di Potenza oltre 500 alunni, docenti e genitori. E li ha coinvolti con la passione civile, la necessità dell’impegno, la fiducia nei giovani come lui che ha 22 anni dimostra ogni giorno girando l’Italia che si possono cambiare le cose. Certo non è facile ma dice ai suoi giovani lettori che nella terra dei fuochi ci sono i giovani dell’Associazione “ Villaggi globali “ che trovano la bellezza e la forza nel mega villaggio abusivo Coppola, nella costiera domiziana cementificata per oltre 70 chilometri, una costa che era fino al 1980 una riserva naturale. Si confronta con i giovani dei licei , dei tecnici e dei professionali che hanno scioperato in Basilicata contro le trivellazioni selvagge e che non devono lasciare la loro terra. La devono invece raccontare con i video, le testimonianze come fanno i volontari in Sicilia che combattono gli sbarchi clandestini. Come i ricercatori dell’Università di Siena che studiano a Castelvolturno il clandestino che prende il caffè con il magistrato. E Alessandro fa teatro, scrive, dirige laboratori nelle scuole per insegnare a raccontare e raccontarsi perché solo così si può crescere come i ragazzi di una scuola superiore di Brescello in Emilia che un boss della camorra minaccia perché grazie ad una loro inchiesta video è oggi sotto processo. E quando gli chiedono se la camorra, la mafia la corruzione si possono vincere usa la metafora del calcio e dice che l’Italia è brava a difendersi con il famoso catenaccio all’italiana, ma lo Stato non sa/non vuole ancora attaccare e non da gli strumenti giusti ai magistrati Cantone e Gratteri che ce la possono fare se non vengono lasciati soli come il generale Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino. E’ questo il tempo della scuola speso meglio ed è necessario continuare su questa strada perché la conoscenza, la riflessione, l’impegno di ciascuno possono dare speranza e futuro alle giovani generazioni.
A cura di Mario Coviello
Foto di Caterina Policaro
nicola savino
Quando c’è il Docente motivato e capace,coinvolge anche i Colleghi e fa crescere i ragazzi. Buon lavoro,Mario!
Carla
Bravi