“Sblocca Italia”, estrazioni e petrolio. Dal Vallo di Diano: “Tutta colpa della Basilicata”

Sergio Annunziata durante intervista ad Italia 2 Tv

Sergio Annunziata durante intervista ad Italia 2 Tv

ATENA LUCANA – “Sul petrolio, su quanto sta accadendo, forti responsabilità sono da addebitare ai cittadini lucani, comuni, province e Regione Basilicata che non si oppongono”: è questa la dura accusa che giunge dal Vallo di Diano, dalle parole di Sergio Annunziata, vice sindaco di Atena Lucana. Accuse che arrivano a seguito delle attività di sensibilizzazione messe in campo dal comitato “No Petrolio”, sui temi che riguardano le trivellazioni petrolifere dell’Eni nell’area del pozzo di “Pergola 1” (che interessa anche la zona campana) ma anche alle conseguenze del decreto “Sblocca Italia”. Dure accuse ai lucani e alle istituzioni rilasciate da Annunziata in un’intervista rilasciata al giornalista Antonio Sica di Italia 2 Tv, in seguito ad un incontro tenutosi venerdì sera presso l’auditorium di Atena Lucana scalo. Durante l’incontro si è discusso della necessità, da parte dei comuni del Vallo di Diano, di opporsi al decreto “Sblocca Italia” tramite le delibere delle varie giunte comunali, oltre a chiedere al consiglio regionale campani di presentare un ricorso contro il decreto legislativo, perché incostituzionale. “Come cittadini del Vallo di Diano e come amministrazioni –ha dichiarato Annunziata ad Italia 2 Tv- stiamo facendo queste delibere e proteste contro il Governo, Sblocca Italia e contro la scelta scellerata sul petrolio. Perché oggi per come viene utilizzata non è una risorsa per i nostri cittadini e per i comuni. Alcune funzioni sul petrolio devono tornare al governo centrale. Basta leggere alcune dichiarazioni fatte dal governatore della Basilicata, Pittella: dimostrano incoerenza ed incompetenza di gestione delle grandi risorse come questa”.  E continua: “I comuni della Basilicata, i cittadini lucani, le provincie, la Regione, devono loro fare le proteste e delibere contro il petrolio o a favore del petrolio. Ad oggi purtroppo c’è troppo “melina”, come si dice nel calcio (si tende a congelare la questione per un tornaconto) c’è troppa voglia di parlare ma di non determinare atti. Sta di fatto –ha concluso Annunziata- che nessun comune della Basilicata, forse qualcuno, non ha fatto un atto deliberativo per protestare contro il petrolio o su come è stato gestito fino ad oggi”. Parole dure arrivano da Atena Lucana, indirizzate alle istituzioni di vario genere. Intanto però il comitato “No Petrolio” non si ferma, e continua la sua attività: sabato 8 novembre un’altra assemblea pubblica sul territorio, dove parteciperanno anche aziende artigianali, agricole e il mondo della scuola. 

@BuonoClaudio

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