Ferrone: Sp 14 bellese, San Cataldo, Baragiano, “in Basilicata politica assente per la viabilità interna”

Ferrone (IDV)

Ferrone (IDV)

“C’è in Basilicata l’assenza di una politica capace di cogliere l’importanza dello sviluppo viario delle aree interne e di comprendere la grande risorsa che la viabilità interna rappresenta. E’ il grido di allarme che Noi dell’Italia dei Valori lanciamo, anche rispetto a quelli che sono gli indirizzi e i comportamenti dell’apparato Regionale, ben consapevoli che solo attraverso una riqualificazione delle infrastrutture viarie interne che, peraltro, coinvolgono una larga fetta di popolazione, potremo essere all’altezza di una viabilità europea”. A sostenerlo è Carmine Ferrone, dirigente regionale di Idv ed assessore alla viabilità del Comune di Bella. “La Basilicata come altre Regioni dell’Italia – aggiunge – è una Regione che meno ha saputo spendere in materia di infrastrutture viarie e che meno ha investito sulla viabilità delle aree interne. Le grandi direttrici di traffico su gomma hanno senza dubbio un ruolo importantissimo, poiché sono quelle che devono portarci  al di fuori dei confini, ma non è possibile trascurare i circuiti di collegamento tra le varie aree dei nostri territori. Operare una riqualificazione di tali infrastrutture viarie determinerebbe, infatti, lo sviluppo e la crescita delle tante aree interne che caratterizzano i nostri territori, proprio come per le strade del territorio di Bella (Sp. 14 bellese; sp 132 bosco delle pietre; sp 92 Bella-San Cataldo e sp 67 Sant’Antonio Casalini-Baragiano Scalo e strade rurali interne comunali). Riqualificare la viabilità interna, non vuol dire per forza di cose dover intervenire in maniera selvaggia sul territorio, ma – afferma Ferrone – vuol dire piuttosto sfruttare le tracce già esistenti, migliorandole, allargandole, ma restando sempre in sintonia con l’ambiente e il paesaggio, tenendo ben presenti i due obiettivi primari di sicurezza e fruibilità. E’ ovvio che, tra alcuni comuni le grandi distanze persistono ma questo, piaccia o non piaccia, fa parte delle caratteristiche olografiche del nostro territorio”.

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