Dal Piemonte: “è morto Pasquale Mazza”. Ma è «solo» un messaggio mafioso, mentre lui è in Basilicata

gpic3_13375_mazza3Se anche fosse uno scherzo, non ci sarebbe nulla da ridere. E’ invece un messaggio intimidatorio senza precedenti, in puro stile mafioso, quello comparso sui muri di Castellamonte l’altra mattina. Un manifesto funebre ha annunciato la morte (finta) del consigliere comunale di  minoranza Pasquale Mazza, già segretario locale del Pd. Poche righe stampate su un foglio A4 con tanto di ricordo dei famigliari e foto  commemorativa. Un messaggio inequivocabile, con tanto di data e luogo di morte, il 15 agosto  a Pietrapertosa, in Basilicata, dove il consigliere si trova attualmente in vacanza. Ad  accorgersi del manifesto sono stati i vigili urbani di Castellamonte che hanno chiamato la moglie del consigliere per accertarsi delle sue condizioni di salute. I manifesti sono stati  poi sequestrati e consegnati ai carabinieri. La procura ha aperto un fascicolo. «Non mi preoccupo per me – dice Pasquale Mazza – ma per la mia famiglia e per la mia città,  che non si merita di essere infangata da episodi vili e degni delle peggiori faide  criminali». Secondo Mazza tutto è nato da una lettera anonima, protocollata in Comune una  manciata di giorni fa. La lettera era stata recapitata nella buca delle lettere del  segretario Pd.  «Non so chi sia stato ad inviarla ma mi ha permesso di aprire gli occhi sulla situazione dei  lavori del Rio San Pietro, affidati ad una ditta senza appalto giustificando il tutto come un affidamento d’urgenza. La missiva è stata protocollata in Comune, senza clamori né comunicati. Eravamo davvero in pochi ad esserne a conoscenza, tranne gli amministratori e  qualche funzionario». Alcuni manifesti sono stati piazzati a due passi dal municipio, sotto gli occhi delle telecamere appena installate dall’amministrazione comunale. Se le telecamere funzionano avranno sicuramente ripreso l’autore del becero gesto. (Fonte: Quotidiano Canavese)

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