Il Sindaco di Balvano, Di Carlo, risponde al prof. Cataldo

Ricevo e pubblico la lettera integrale del sindaco di Balvano, Costantino Di Carlo, in risposta ad un intervento del Professore Sabato Cataldo.

Egregio Professore Sabato Cataldo
Ho avuto modo di leggere con attenzione le parole che hai dedicato ai nuovi ed “ufficiali” amministratori e con attenzione e garbo penso di doverti risposta, quantomeno per il riferimento che mi hai voluto rivolgere. In premessa vorrei avere l’opportunità di informarti che nessuno contesta la moralità, l’impegno  o i meriti di altre persone, se non la parte in cui si viene ripetutamente attaccati per il solo fatto di indossare la fascia tricolore o perché in tanti ci siamo preoccupati di non far correre rischi ai moltissimi giovani minorenni che accedevano ai binari. Fra l’altro leggo che, quando dalla poesia passi alla prosa, tu stesso fai riferimento ad “una terminologia e metodi datati”, facendone nella sostanza una comune analisi. Oltre questo non penso di non dover andare nella spiegazione dei fatti del treno, anche perché, se devo essere franco come la tua amicizia mi impone, penso che l’articolo a tua firma volesse riferirsi ad altri e comunque parare altrove. “Parli a nuora perché suocera intenda”! Lo si evince innanzitutto dal “plurale” che usi quando, rivolgendoti a me (singolare) dici testualmente “gli amministratori… non li nomino perché essi non nominano…”. 

Foto Costantino Giiornale

Ma la conferma di questa mia sensazione leggera nasce anche dagli argomenti che la tua nota affronta: la Strada Provinciale 14 (di Bella), il Centro Pintus (di Bella), il castello (di Bella), il cinema, la scuola, la palestra, i campetti (tutti di Bella), fatta eccezione poi rivolgerti a Costantino Di Carlo nella sua qualità di nuora. Personalmente, e per carattere, non denigro ed emargino nessuno né vedo in chi mi ha preceduto avversari da rottamare, come tu scrivi, anche se penso che c’è un momento per tutti e per ognuno, senza che nessuno possa vantare la pretesa di dover essere per sempre. Se fosse esistita la legge sui due mandati già dal 1970 forse qualcuno avrebbe finito all’indomani del terremoto di fare l’amministratore, aiutando altri amministratori a crescere e a non commettere errori. Caro Professore, di riconoscimenti per la ricostruzione e le infrastrutture penso possa bastare la Medaglia d’Oro al Valor Civile donata dal Presidente della Repubblica Ciampi ai nostri Comuni ed amministratori, anche se nel 2006, durante la prima edizione del “La Settimana della Memoria” ho avuto il piacere di avere i sindaci di Balvano che avevano amministrato all’indomani del terremoto. Da alunno, anche un po’ disobbediente, raccolto seriamente lo stimolo che lanci, chiederei  a me stesso, a te come ad altri di non attribuirci la totalità delle cose, perché prima di noi ci sono stati altri. Adesso devo lasciarti, perché devo presiedere la mostra d’arte del mio concittadino dottor Ezio Di Carlo, già sindaco di Balvano negli anni del terremoto, tuo coetaneo e candidato sindaco contro di me nel 2006 e nel 2011. Un abbraccio tuo Costantino.

 Costantino Di Carlo
Sindaco di Balvano

 

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