Anche a Potenza la “Truffa” delle Slot Machine

POTENZA – In molti, specie i malcapitati, la definiscono una vera e propria truffa. Fatto sta, che sono episodi alquanto strani ed inspiegabili. Diversi “giocatori” in tutt’Italia, con un episodio registrato anche a Potenza, hanno avuto la fortuna (o sfortuna?) di vincere jackpot milionari. Fortuna? No, sfortuna. Perché subito dopo la società, in questo caso la Snai, sembra negare la vincita. E così si parte per le vie legali. L’episodio accaduto in Basilicata è stato registrato in un centro di Via di Giuria, nel capoluogo di Regione. La Snai con risposte evasive, scarica la responsabilità ad altre aziende fornitrici di software. Problemi di software. Problemi ai programmi. E il pagamento non viene effettuato. Lo stesso episodio si verifica spesso, in diverse sedi Snai e le risposte sono sempre le stesse. A questo punto molti giocatori si chiedono: Abbiamo avuto solo la sfortuna di inserire le banconote e di non vedere realizzato il sogno per il quale abbiamo puntato alla fortuna? L’episodio “lucano” è stato registrato il sedici aprile. I giocatori inseriscono i soldi, ma al momento della fortunata vincita, non viene elargito il denaro. Diversi i casi registrati su tutto il territorio nazionale. Fino alla Lucania. I diversi legali d’Italia hanno già depositato ricorsi penali e civili ed è iniziata, così, una storia triste.

Eppure non è la prima volta che le grandi lobbies dei giochi (autorizzati dal Ministero ad erogare tali servizi)  siano state trovate con le mani nella marmellata. Lo scorso febbraio diverse società (tra cui anche Snai) sono  state condannate al pagamento della somma di 255 milioni di euro in relazione alla nota vicenda connessa alle penali per i presunti inadempimenti nella gestione della fase di avvio della rete telematica (presumibilmente, come ha sentenziato il giudice, le stesse non hanno pagato allo Stato quanto dovevano).  Ora. c’è da domandarsi: il problema è la rete? Il problema è il sistema? Il problema è delle macchine da gioco? Ad oggi non è dato sapere niente: bocce cucite. Anzi, in molti casi, le vecchie macchinette vengono sostituite con quelle nuove: gli incassi non si fermano, e i giocatori “vincenti” o ”non vincenti” devono inserire le loro banconote. Ma alla fine della storia vuoi vedere che la colpa è dell’ignaro giocatore che butta i soldi senza avere la certezza di poter almeno vincere? Vuoi vedere che al posto della scritta Jackpot sulla schermata è comparsa la dicitura: scherzi a parte? Il dramma è che i soldi inseriti, però, erano veri. A differenza di quelli non visti dai vincitori. Ma questo, per la Snai,forse, è questione di poco conto.

Claudio Buono
Dal “Quotidiano della Basilicata”
del 20/05/2012 

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