VIETRI – Indagini sulla ex amministrazione comunale: arriva la decisione del Tribunale di Potenza

Gli indagati in totale erano 18, dopo gli avvisi di garanzia notificati due anni fa, è arrivata l’archiviazione per il procedimento a carico di tutti gli indagati, tutti vietresi, finiti nell’occhio della Magistratura dopo alcune lettere anonime

VIETRI DI POTENZA – Nell’occhio della Magistratura era finito l’ex sindaco di Vietri di Potenza, Felice Grande, ed altre 17 persone. L’inchiesta era partita dopo alcune lettere anonime. Associazione a delinquere, abuso d’ufficio e truffa. In particolare, “favoreggiamenti nelle graduatorie e pressioni per ottenere voti, ingiusti vantaggi patrimoniali, suggerimento di utilizzo di materiali scadenti allo scopo di realizzare più opere possibili per un possibile tornaconto elettorale, rivelazione del contenuto di informazioni riservate” e tanto altro. A capo, secondo gli inquirenti, c’era l’ex sindaco di Vietri dal 95’ al 2007, Felice Grande, insieme a tutta l’amministrazione comunale (eccetto due membri).  Un totale di 18 indagati. Dopo gli avvisi di garanzia inviati nel giugno del 2009, è arrivata l’archiviazione per il procedimento concernente le indagini effettuate sulle attività dell’ex amministrazione comunale di Vietri, specie in relazione all’assegnazione dei buoni contributo e degli appalti pubblici. Il Giudice per le indagini preliminari del, Luigi Spina del Tribunale di Potenza, nel decreto di archiviazione, ha così motivato la decisione: “l’assunto investigativo iniziale non ha trovato nel corso delle indagini idonei elementi di riscontro tali da poter sostenere l’effettiva esistenza di un sodalizio criminoso organizzato”. Per questo è stata disposta l’archiviazione, per tutti e diciotto indagati. Sindaco, vice-sindaco, assessori, presidente e vice-presidente del consiglio, consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, segretario, tecnici e comandante della Polizia Locale. Tutti indagati, alcuni “ascoltati” con intercettazioni telefoniche ed ambientali. Tutte intercettazioni rivelatesi, poi, “dal contenuto poco significativo”. Da queste ultime, secondo il Gip, “non si desumono specifiche condotte di abuso riferibili agli indagati”. Anzi, proprio nel decreto di archiviazione si legge una intercettazione ambientale dove l’ex sindaco dice: “se vi è un abuso bisogna comunicarlo alla Procura della Repubblica”. Gli avvisi di garanzia inviati ai 18 indagati due anni fa erano pieni di “omissis”. Secondo l’accusa, nel marzo del 2007, l’ex sindaco arrecava un ingiusto vantaggio patrimoniale ai danni di M.C. (soggetto ritenuto amico). Poi, insieme all’ex responsabile dell’ufficio tecnico, Vito Silvestri, secondo l’accusa, “suggerivano l’utilizzo di materiali scadenti per la costruzione di una scala pubblica, allo scopo di realizzare, con questi artifizi, quante più opere pubbliche possibili, per un tornaconto elettorale”. Nel verbale di archiviazione, il gip sottolinea che per Silvestri non sono stati acquisiti elementi idonei a sostenere l’accusa. Quindi nessun abuso.

L’accusa parlava anche di “abusi intenzionali nel favorire amici e parenti attraverso l’approvazione di una delibera per la ripartizione dei fondi del sisma 80’”. Insomma, si parlava di un vero e proprio “disegno criminoso” che vedeva protagonisti tutti e 18 gli indagati. Per l’ex comandante della Polizia Locale, Francesco Gorga, l’accusa era di aver “rivelato il contenuto di informazioni riservate a terze persone”. Le indagini sono durate due anni, tra il 2007 e il 2009, fino all’invio dei 18 avvisi di garanzia, nel giugno del 2009. Per il Gip “gli elementi raccolti non sono sufficienti a sorreggere l’accusa in dibattimento”. Inoltre, in alcuni episodi contestati, come quelli dell’abuso d’ufficio, nelle intercettazioni telefoniche ed ambientali, “il contenuto non è significativo”. Si accusava agli amministratori di aver favorito anche alcuni dipendenti per il trattamento economico. Per il Gip “c’è la mancanza di conferma in merito”. Nessun raggiro e vantaggio nemmeno per la destinazione del centro sociale, ora casa di riposo. Associazione a delinquere, abuso d’ufficio e truffa. Non ci sono le prove, mancano gli elementi di conferma delle accuse. Il pubblico ministero Laura Triassi ne ha richiesto l’archiviazione. Richiesta di archiviazione “decretata” dal giudice per le indagini preliminari, Luigi Spina.

Articolo di Claudio Buono

 Dal “Quotidiano della Basilicata” del 20/12/2011

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