Quando solo nell’ultimo trimestre in provincia di Potenza chiudono 70 attività di ristorazione (al 30 marzo scorso complessivamente sono 1699 quelle in attività) ogni inaugurazione è sempre una buona notizia. Specie se poi si propone una formula fortemente innovativa per trasformare l’idea della “mensa” in ristorante di qualità a prezzo decisamente contenuto. E’ la nuova scommessa che lancia a Potenza il Let’s Groove Iristo pub (viale del Gallitello), già punto di incontro, aggregazione e socialità per vari target di pubblico non solo giovanile, con la novità da giovedì prossimo dell’apertura a pranzo per il pasto veloce ma senza rinunciare al gusto e alla qualità e la cena con più piatti a scelta per tutte le esigenze e le tasche. Non si sottovaluti –aggiunge il Centro Studi Thalia – che nel 2014 sono stati poco meno di un centinaio i punti di ristoro che hanno chiuso in Basilicata, a cui si aggiungono un’ottantina di bar che pure, in molti casi, svolgono funzioni di somministrazione di pasti veloci per lavoratori, impiegati, professionisti. Ma dall’osservatorio Thalia c’è un cauto ottimismo: la fase peggiore della crisi dovrebbe essere superata. Le nostre previsioni, elaborate sulla base dell’analisi degli andamenti recenti, suggeriscono per i prossimi due anni uno scenario di progressivo, seppure lento, ‘ripopolamento delle imprese’. A sopravvivere, però, sarà solo l’impresa che saprà cogliere i mutamenti del mercato interno. Maggiore ottimismo sul settore in generale, più cautela sulle perfomance delle singole imprese. Le valutazioni sui flussi di clientela sono sostanzialmente in linea con quelle sul fatturato delle singole aziende. Il saldo – secondo il Rapporto Thalia – guadagna quattro punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno fa. I costi di acquisto ed i prezzi di vendita vengono dati in leggera crescita sul trimestre precedente ed in linea con quelli di un anno fa ad indicare che la dinamica dell’inflazione non è un problema da diverso tempo. Infine, le valutazioni sulla dinamica dell’occupazione sono influenzate dal miglioramento del clima generale. Il saldo (-17,1) migliora di 15 punti rispetto al primo trimestre 2014 e rafforza un trend positivo iniziato a partire dal 2014. Dunque un nuovo risto-pub – sottolinea Giuliano Paolucci, imprenditore-titolare – per intercettare il target di  clientela del pasto veloce al quale chiede di più in termini di sapori, sensazioni ed emozioni cui vogliamo dare una risposta che nel capoluogo non ha ancora un locale di piena soddisfazione. Nell’immaginario collettivo – continua Giuliano- emerge anche un’altra concezione del risto-pub, inteso non solo come dimensione sociale ma anche come luogo in cui rilassarsi. Ed è proprio quello che intendiamo offrire, constatato che si rafforza il concetto di luogo di aggregazione, le motivazioni nella scelta dell’esercizio restano invece fortemente ancorate alla praticità e comodità della sua localizzazione. I consumatori più assidui sono il pubblico di sesso maschile: tra questi infatti il 31,6% ha dichiarato di essere entrato in un locale di ristorazione tutti i giorni e il 25,4% almeno 2-3 volte a settimana. Tra il pubblico femminile, invece, ben il 30,5% ha affermato di non essere entrata in un bar (era il 25,9% nell’indagine del 2010). Per la fascia dei giovani fino a 25 anni il risto-pub rappresenta in assoluto il luogo di riferimento del “gruppo dei pari”, ma rispetto agli anni precedenti questo dato tende ad innalzarsi anche per le altre fasce di età. La contrazione è più attenuata per quelle realtà che puntano alla qualità dei prodotti, alle proposte tematiche e ad un’offerta di intrattenimento, sempre più ricercate dai consumatori di tutte le fasce di età. La sfida ruota intorno a due interrogativi su tutti: può un affermato chef – Gaetano Paccione – vincere la scommessa del buon pasto a prezzo da mensa? è possibile proporre una formula creativa di ristorazione attenta soprattutto agli elementi di salubrità specie per chi dopo il pasto deve tornare a lavoro?

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