“Democrazia, inclusione e pace nel Mediterraneo”: domani all’UniBas inaugurazione della Summer School in Mediazione interculturale dell’Istituto Maritain

CatturaSarà inaugurata lunedì 29 agosto nella Biblioteca Centrale dell’Università degli Studi della Basilicata a Potenza (in via N. Sauro) alle ore 16.30 la quarta edizione della “International Summer School” in Mediazione interculturale, promossa dall’Istituto Internazionale Jacques Maritain e Centro Studi e Ricerche di Pedagogia Sociale – Istituto Nazionale Jacques Maritain di Potenza, in collaborazione con Università degli Studi della Basilicata, Università degli Studi di Salerno, Cassino, Roma Tre, Tor Vergata, la Pontificia Università dell’Italia Meridionale, l’Istituto Teologico di Basilicata e Fondazione Città per la Pace per i Bambini Basilicata. Il tema scelto per l’edizione di quest’anno, “Democrazia, inclusione e pace nel Mediterraneo”, intende proporre una riflessione dal punto di vista etico, storico, religioso e politico sul rapporto tra dialogo e pace, in un contesto, quello mediterraneo, che oggi rappresenta un laboratorio diffuso dove sperimentare pratiche di democrazia. Dopo i saluti istituzionali del presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, del sindaco di Potenza, Dario De Luca, e di Maurizio Martirano (docente Università della Basilicata), Gennaro Giuseppe Curcio (segretario generale Istituto Internazionale Jacques Maritain), e Maria Concetta Cassata (presidente Cug, Ministero dei Beni Culturali), è prevista una tavola rotonda sul tema “Democrazia, inclusione e pace nel Mediterraneo” presieduta dalla rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole: alla tavola rotonda parteciperanno Francesco Miano (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e vicepresidente dell’Istituto Internazionale Jacques Maritain), Maria Filomena Anzalone (Università della Basilicata), Gianpiero Perri (responsabile Maritain Group Project), Patrizia Minardi (dirigente Regione Basilicata), e di Giampaolo D’Andrea (capo di Gabinetto, Ministero dei Beni Culturali). La Scuola – a cui parteciperanno anche studenti e docenti americani della Westfield State University, in Massachusetts – si svolgerà dal 29 agosto al 2 settembre, con incontri e dibattiti anche a Sant’Arcangelo, Matera e Salerno alla presenza di docenti, esperti e amministratori (il programma completo delle giornate è disponibile on line sul sito http://summerschool.maritain.net/web/). Tra gli obiettivi della scuola, anche quello di promuovere “la visione – hanno evidenziato gli organizzatori – di un’Europa nuova, vista dal Sud del vecchio continente e non dal Nord, come avviene di solito, con l’Italia candidata a svolgere il ruolo di Paese capofila di un’ Unione diversa e maggiormente inclusiva”. “Siamo, tutti noi – hanno aggiunto gli organizzatori – cittadini in un’epoca contraddistinta da intolleranza e tensioni interculturali crescenti che, accentuando divisioni tra comunità e Paesi, stanno gradualmente e costantemente mettendo a rischio la pace e la stabilità a livello mondiale. Promuovere il dialogo e la pedagogia dell’incontro e dell’accoglienza reciproca significa impegnarsi per costruire ponti fra tutti gli uomini.Il dialogo tra persone appartenenti a fedi e culture diverse non è una semplice possibilità o un dovere, ma una condizione esistenziale, perché l’uomo non è un essere autosufficiente, ma una persona. Nessun essere umano potrebbe esistere o sarebbe tale senza le relazioni con l’altro.  Il Mediterraneo è sicuramente uno dei luoghi più ricchi di relazioni umane, di scambi, incontri e contaminazioni. In particolare, però, l’attualità ci induce a riflettere sul Mediterraneo come luogo di pace e a pensarlo, al contempo, come luogo della differenza e parzialità, dell’alterità e unicità. La scuola intende porsi come un laboratorio civile per studenti universitari, dottorandi, dottori di ricerca e ricercatori delle Università nazionali e internazionali, un’occasione per formarsi al tema della tutela dei diritti umani, dell’accoglienza della diversità in tutte le sue forme, del contrasto alle discriminazioni determinate da situazioni di fragilità o di minoranza”. 

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